Sorrido alla vita Mentre smaltisco il pianto Di un’attesa che inganna E mi abbraccio da sola Nei giorni che dipinge il sereno. Soffio sulle nuvole E scruto sorrisi sull’onda Della stagione a venire Che indugia E sulla pelle Si attardano brividi inconsueti E mani fredde. Bevo calici di sogni Rimasti a metà, Nemmeno un sorso andrà perduto Se per te ci sarò ancora. MC@
La procedura per realizzare una torta è sempre la stessa, ma ogni anno cambia il tema ed io mi devo adattare alle richieste del mio nipotino per sorprenderlo e farlo felice. La torta mattoncino Lego è stata molto apprezzata, sia per il decoro che per la sua bontà e alla fine è stata divorata da grandi e piccoli e sul vassoio sono rimaste solo un mucchietto di briciole strapazzate. Contento Matteo, contenta la sua mamma e il suo papà e felici i nonni che hanno impiegato tutta la mattinata per presentare al meglio un dolce che è stato divorato in una manciata di minuti.
Forse domani Camminero’ Nei miei canuti pensieri, Come su una spiaggia D’inverno E ascolterò parole Di conchiglie spiaggiate, Consigli sussurrati dalla risacca, Mentre tendo l’orecchio al grido D’un gabbiano solitario. Come il nulla di questi giorni Misti di attesa e di silenzio, Mi sollevero’ Dalle mie tristezze, E per sconfiggere il tempo A piedi nudi, Troverò Leggerezze impensate E ali di farfalla Rinasceranno La’ dove si è chiuso un fiore. MC@mariacavallaro
Lungo la via catturo emozioni di colori sul verde della primavera, tripudio di margheritine e papaveri rossi spiccano da lontano in un lieve dondolio di corolle distese nel mattino. Vorrei fermarmi per godere un po’ di questo dipinto, ma in fretta lo lasciamo alle spalle e sul ciglio della strada ci viene incontro una distesa di campanule dal colore giallo sfumato che raggiunge l’intensità dell’arancione e che si adagia sulle piccole foglie verdi a cuore inerpicandosi e allungandosi in un tappeto che si arrampica sul muretto a secco, creando un contrasto cromatico che sembra uscito dal pennello di un pittore. Poi ecco, balzarci incontro enormi cespugli di ginestra, gialle ninfe fiorite sul ciglio della strada in una alternanza di colore con un cuscino di vizza dai minuscoli fiori viola che si intreccia su una rete arrugginita, creando una grossa macchia di colore che si frappone alla vista di un aranceto in fiore, un merletto bianco adagiato sul verde intenso dell’agrumeto che emana dolcezza di profumi di stagione. E poi ci vengono incontro immense distese di edera, abbarbicata sui muri in una cascata di giovani foglie ai cui piedi distese di tarassaco sfoggiano la gialla fioritura, che si contrappone gentilmente al delicato lilla della malva. La campagna di Sicilia a primavera è una tavolozza bellissima, coi suoi fiori poveri che non hanno bisogno di nulla, ma che danno tanta gioia, coi loro colori ora intensi ora sfumati, armoniosamente distribuiti, che balzano incontro agli occhi stupiti del viaggiatore.
Una cream tart anche per me, per festeggiare i miei primi 70 anni, una torta semplice e di effetto scenografico che sposa la croccantezza della base di pasta frolla con la soffice morbidezza di un mix di formaggi e panna montata, i decori vari e colorati lasciano spazio alla fantasia, creando effetti sempre diversi e accattivanti.
Pan di Spagna, crema pasticciera, panna e fragole, un profumo di maraschino, il tutto arricchito da una cialda in pasta di zucchero colorata e divertente con l’immagine d Supermario, l’eroe preferito del mio ometto. Coloratissima e profumata ha incontrato il favore degli ospiti che ne hanno apprezzato il gusto e l’estetica. Sono orgogliosa di aver creato questo piccolo capolavoro, un’opera d’arte realizzata con fatica, per essere distrutta e mangiata in un baleno per il piacere di tutti i presenti.Tanti auguri all’amore di nonna!
Mi lascio dondolare Dai giorni, Coccolando pensieri, occhi Di sguardi profondi come la terra. É il tempo Che si allontana Bruciando torce di piacere Per illuminare il silenzio che resta. In bilico mi mantengo Tra la mente e il cuore, Soffio dove scorre una lacrima, Per asciugare i miei passi bagnati E raccogliere un sasso Da lanciare nello stagno Delle foglie morte. MC@
Ho scelto i colori dei miei giorni pigri e galleggio nel viola di questi vuoti d’animo, mentre ascolto il ticchettio della sveglia che scandisce il mio tempo uguale , come goccia d’acqua che si affatica imperterrita a bucare il sasso, duro come la vita che ogni giorno ci presenta il conto. Si perde lo sguardo, volo di rondine nella stanza antica, rivisitando i ricordi scolpiti nella memoria e accarezzo le venature del legno scuro, come spartiti di una musica soave che vive nel mio silenzio. Guardo dalla finestra un affaccendarsi di piccole ombre sulla parete esterna, sono gli uccellini che preparano il nido e il sole già alto li proietta, perché io possa godere della loro compagniae un tubare lontano di colombi risuona cupo nel vuoto, mescolandosi al vociare indistinto, a volte monotono a volte stridente, della piccola umanità che vive intorno, affaccendata nella sua quotidianità. La monotona solitudine rende pigra la mia palpebra e filtra la luce attraverso le ciglia socchiuse, mi rasserena questo mio viola immaginario e quasi mi addormento nell’ovattato tepore della mia stanza, mentre accarezzo con lo sguardo il lume centenario appartenuto ai miei nonni materni, che fa bella mostra di sé sul mio comò e sorrido tra me e me , notando il rosa tendente al viola dei fiori dipinti sul suo piede, che ben si intonano al glicine della mia camicetta, nella foto del venticinquesimo anniversario di nozze………