Stasera
voglio scrivere il tempo
che ci ha solcato il viso
e di noi,
sagome lente,
in movimento
fra spicchi di luce
e ombre incombenti.
Voglio scrivere
quel che resta
fra un bacio e una carezza,
pensieri intrappolati
fra i nostri silenzi,
parole d’amore
e sguardi eloquenti,
correndo ancora
su quel prato
di campanule gialle,
dove ci riporta il pensiero,
a spolverare fotogrammi vissuti
di giovinezza andata.
Maria Cavallaro