Andando per castagne!


 
Chesnuts
In questo periodo sento la voglia di montagna, di quell’umido odoroso di foglie morte, di quel cielo che rimbomba cavo, come fosse una cupola aliena posta sulle nostre teste. Che buono quel panino con la cotoletta fredda che ogni tanto tiri fuori per dargli un morso! Mi sembra di essere a scuola, quando il panino con la mortadella non arrivava mai alla ricreazione. Che gioia trovare le prime castagne, lucide e grosse come giganteschi chicchi d’ambra, nascoste tra le foglie e poi sentire, al primo alito di vento, quel rumore metallico delle castagne che cadono battendo sui tronchi. E’lì che ti dirigi nella speranza di trovarle e gioire poi di quei piccoli tesori dal cuore generoso e bianco, dalla buccia ancora tenera e pelosa. Quando le trovi ti viene voglia di coccolarle e già pensi al loro crepitare sul fuoco, mentre attendi con l’acquolina in bocca, che si cuociano, per addentarle ancora bollenti, dopo esserti scottate le dita. Sono sensazioni nuove, anzi vecchie, nascoste nell’animo dalla voglia d’estate e di mare, che riaffiorano alle prime piogge, ai primi sentori d’autunno e per chi come me, vive tutto l’anno al mare, la prima passeggiata in montagna costituisce un vero richiamo della natura, il ritrovarsi in una dimensione diversa, con le orecchie che schioccano e le nuvole più vicine sulla testa, mi pare di avvertire anche qui quel senso di appartenenza al creato, che mi circonda con lo svettare dei tronchi e quella dolce solitudine che si nutre di silenzio, squarciata ogni tanto dal gracchiare roco delle gazze e dei corvi tra le querce. Dopo la camminata ci sediamo su un muretto a confrontare il bottino di castagne e a consumare quel che resta del panino e quel dolcetto preparato apposta per la colazione a sacco e poi di nuovo verso casa, con la pelle sudata e una grande serenità nel cuore.

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6 thoughts on “Andando per castagne!

  1. Bellissimo davvero passeggiare tra i boschi e cercare castagne, noci, funghi. Peccato che castagne ormai non ce ne sono quasi più per via della malattia che ha colpito gli alberi.

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  2. Vivo a Roma ma quando ero piccola passai due anni per questioni di lavoro di mio padre da Torino a una villetta di Viareggio (e lui faceva il pendolare con Pisa) .
    Il mio incontro con il mare è stato fatale la bellezza della Pineta che Odorava di muschio l’inverno benché fossi bambina mi ha scavato nella mente nel cuore Ho completamente abbandonato la montagna e sogno il mare in qualsiasi stagione è in qualsiasi stagione io ci vada mi sento placata e rinasco.
    sherabbraccicari

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    • È proprio come immagini tu, uno spettacolo notturno pauroso ed emozionante, si vedono gli zampilli di lava e le colate che segnano il buio. Sono impagabili i primi momenti quando la potenza è al massimo e gli zampilli si susseguono altissimi e articolati ricadendo sulle spalle del vulcano come luminarie meravigliose.

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