Tristi sventolano ai balconi
brandelli di bandiere arcobaleno,
tristi come la pace
che non c’è,
strappati, sporchi,
vilipesi dal vento,
sbiaditi dal sole.
Hanno perso i colori,
ma resistono esausti,
come la speranza sbiadita
d’un futuro senza guerra,
come la speranza
vilipesa, dilaniata,
squarciata da bombe umane,
che uccidono
guerrieri di pace.
Maria Cavallaro
12/6/2004
Oggi mi è tornata in mente questa vecchia poesia, scritta in occasione di un altro conflitto, di cui ancora si pagano le conseguenze. La speranza di un mondo senza guerra langue tristemente, come le bandiere che esponiamo fiduciosi all’inizio di ogni nuovo conflitto e che poi restano lì, muti testimoni sbiaditi, come l’eco degli eventi che si affievolisce, ma non si spegne. La storia si ripete periodicamente, sembra un copione, un dejà vu: un tiranno che vede venir meno il suo potere, preso dal delirio di onnipotenza, si rivolta contro il suo stesso popolo, provocando l’intervento delle forze di coalizione che sganciano le bombe intelligenti, ma uccidono ugualmente tanti civili innocenti. In Sicilia si vive in un clima teso, la guerra è vicina, noi siamo troppo vicini al Raiss!!!!