Archivio | 21 marzo 2011

Bandiere di tristezza


 

Tristi sventolano ai balconi

brandelli di bandiere arcobaleno,

tristi come la pace

che non c’è,

strappati, sporchi,

vilipesi dal vento,

sbiaditi dal sole.

Hanno perso i colori,

ma resistono esausti,

come la speranza sbiadita

d’un futuro senza guerra,

come la speranza

vilipesa, dilaniata,

squarciata da bombe umane,

che uccidono

guerrieri di pace.

 

Maria Cavallaro

12/6/2004

 

Oggi mi è tornata in mente questa vecchia poesia, scritta in occasione di un altro conflitto, di cui ancora si pagano le conseguenze. La  speranza di un mondo senza guerra  langue tristemente, come le bandiere che esponiamo fiduciosi all’inizio di ogni nuovo conflitto e che poi restano lì, muti testimoni  sbiaditi, come l’eco degli eventi che si affievolisce, ma non si spegne. La storia si ripete periodicamente, sembra un copione, un dejà vu: un tiranno che vede venir meno il suo potere, preso dal delirio di onnipotenza, si rivolta contro il suo stesso popolo, provocando l’intervento delle forze di coalizione che sganciano le bombe intelligenti, ma uccidono ugualmente tanti civili innocenti. In Sicilia si vive in un clima teso, la guerra è vicina, noi siamo troppo vicini al Raiss!!!!