Archivio | 16 marzo 2011

Fratelli d’Italia!


 

 

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Questa immagine, insieme al gran fermento per la celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, mi porta indietro nel tempo, quando alle elementari la mia maestra cominciò a parlarci della storia d’Italia, allora questi uomini che furono gli artefici del Risorgimento mi apparivano come dei giganti favolosi, combattenti indomabili per una idea di unità nazionale, circondati da giovani eroici che si immolavano perchè questa idea si potesse concretizzare. Furono i primi eroi che incontrai nella mia vita, allora non c’erano gli eroi virtuali dei cartoni animati e la mia giovane fantasia imparava le loro gesta con grande avidità , mi ricordo che lessi tutto d’un fiato il sussidiario, presa dalla curiosità e incantata dal loro eroismo. Forse è per questo che mi fanno tanta rabbia le farneticazioni di taluni politici che, oso pensare ignoranti di questi eventi , parlano di separare l’Italia in nome di ragioni economiche ridicole, che sono un’offesa al sangue versato.

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Certo questa celebrazione giunge in un momento critico per la situazione interna della nostra Repubblica, l’economia va male, le famiglie non ce la fanno più a sostenere le spese quotidiane, il mondo del lavoro è sempre allo stesso punto: classe lavoratrice vecchia e giovani senza lavoro che ammazzano il tempo nelle sale gioco coi soldi di papà, ma è doveroso festeggiare, per voltarsi un pò indietro, quando far politica era dono gratuito, impegno indefesso nel raggiungimento di nobili obbiettivi, quando non c’erano le auto blu per andare allo stadio o al teatro, quando la politica si faceva a costo zero, nel nome di un’idea.

 

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Per il Presidente Napolitano tutte le iniziative in programma per il 150°   – "fanno tutt’uno con l’impegno a lavorare per la soluzione dei problemi oggi aperti dinanzi a noi: perché quest’impegno si nutre di un più forte senso dell’Italia e dell’essere italiani, di un rinnovato senso della missione per il futuro della nazione. Ieri volemmo farla una e indivisibile, come recita la nostra Costituzione, oggi vogliamo far rivivere nella memoria e nella coscienza del paese le ragioni di quell’unità e indivisibilità come fonte di coesione sociale, come base essenziale di ogni avanzamento tanto del Nord quanto del Sud in un sempre più arduo contesto mondiale. Così, anche nel celebrare il 150°, guardiamo avanti, traendo dalle nostre radici fresca linfa per rinnovare tutto quel che c’è da rinnovare nella società e nello Stato". Parole giuste, quelle del nostro Presidente, parole proiettate nel futuro con uno sguardo agli eventi di ieri, che dovrebbero creare una traccia soprattutto per la nostra classe politica, da cui dipende la salute della nostra Nazione e la quotidianità delle famiglie che ad essa guardano, perchè non resti questa celebrazione soltanto uno sfoggio di bandiere e di parole al vento.

VIVA L’ITALIA!